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In una villa del Seicento nascosta tra i vicoli del colle Esquilino, si conserva l'unico ciclo pittorico finora conosciuto dedicato a "L'Adone" di Giovan Battista Marino, stampato a Parigi nel 1623. La scoperta sarebbe già di per sé sensazionale, ma assume un valore ancora maggiore sapendo che questi dipinti furono realizzati durante il pontificato di Urbano VIII, che fece ascrivere il sensuale poema all'Indice dei libri proibiti. Lo studio di questo ciclo pittorico, qui attribuito a Charles Mellin e Claude Lorrain, ha permesso raccogliere molte notizie inedite sul conto del suo committente, il marchese Paolo Sforza, che non solo diede spesso motivo di scandalo, ma si rifiutò pure di militare nell'esercito pontificio durante la guerra di Castro, suscitando l'ira dei Barberini. E se questo rifiuto del fosse da mettere in relazione proprio con la sua predilezione per "L'Adone", universalmente ritenuto un "poema di pace"?